"Prendo atto che Raimondo Ponte a fine giugno lascerà il FC Lugano. Di mio posso dire che non ero a conoscenza della decisione del tecnico che forse ha male interpretato alcune recenti prese di posizione da parte della società. E' vero che si sta lavorando per ridurre il budget, ma è chiaro che la società vorrà comunque mantenere ambizioni che competono alla città. A questo punto mi auguro che Ponte possa continuare serenamente fino al termine di un campionato poco stimolante per quanto riguarda la classifica. Devo però aggiungere che purtroppo - di questi tempi - abbiamo sempre più a che fare con persone incapaci di gestire certe situazioni".
E' questa frase - l'ultima della sintesi - a destare perplessità sul rapporto conflittuale tra Raimondo Ponte ed il FC Lugano. Un rapporto reso ancora peggiore dalla dichiarazione del tecnico che al termine di Lugano - Winterthur ha annunciato ai giornalisti di aver preso la decisione di lasciare il club bianconero al termine del campionato. Il gioco delle parti e le rispettive teorie non mutano di fatto una situazione complessa creatasi dopo l'esonero di Morandi ed a seguito dei modesti risultati ottenuti dall'ex tecnico del Chiasso che prima di arrivare a Cornaredo aveva già avuto notevoli problemi relazionali anche con il Bellinzona, club che lo aveva ingaggiato al termine della stagione 2011-2012.
Etichette: Angelo Renzetti, Challenge League, Lugano, Raimondo Ponte
