Profili: Filippo Teseo (3)



di Davide Perego

Fotografie concesse da Filippo Teseo

Non è una squadra dei record, però, si fosse svegliata anche solo un attimo prima, quella del Balerna avrebbe potuto finire nel guinness della Seconda Lega. Una corazzata diventata cammin facendo invincibile quando il terreno perso nella prima della stagione l'aveva già messa fuori corsa. Un inseguimento tuttavia emozionante che fra tanti fattori ne ha presentato uno: Filippo Teseo. Ed è per questo, sollecitati dalla curiosità, che abbiamo voluto fare un viaggio alla scoperta di un giovane portiere e dei motivi che hanno portato il club momò a sfiorare la promozione. Dopo Ivan Ergic (1) e Patricio Bustamante (2), Chalcio presenta il profilo di un giocatore in attività nelle leghe minori. Forse non ancora per molto. Niente domande. Niente testo. Parola al protagonista.
Filippo Teseo

" Se amo il calcio lo devo soprattutto alla passione che mi ha trasmesso mio padre per questo sport, ho
iniziato a giocare quando avevo 7 anni e ora che ne ho 22, quando entro in campo, ho ancora lo stesso entusiasmo. Ho iniziato a giocare nella scuola calcio della Solbiatese Arno Calcio, squadra del mio paese, e li ho fatto tutta la trafila delle giovanili arrivando fino al primo anno di Allievi. Dopo una grande annata ho ricevuto la chiamata del Novara Calcio che in quell'anno aveva rivoluzionato l'ambiente e si preparava a raggiungere traguardi ambiziosi per cui non ci ho pensato due volte e mi sono trasferito a Novara nella struttura di Novarello, giocando il campionato Allievi Nazionali e allenandomi con la prima squadra. Per via delle assenze dei due portieri della prima squadra Micillo e Berti ho avuto l'opportunità di sedere in panchina nel campionato di Prima divisione per una quindicina di volte (il portiere titolare era Brichetto, ora terzo a Palermo) e di esordire in Novara-Foggia il 20/04/2008. Dopo questo fantastico anno e tantissime ottime esperienze è arrivata la chiamata della Sampdoria che mi acquistò in prestito nella stagione 2008/2009.
Ho disputato il campionato nazionale Primavera ma purtroppo lo spazio è stato poco (3 presenze in tutto; contro Empoli, Livorno e Palermo) così non sono stato riscattato e sono tornato a Novara" .


Dalla Serie D alla Seconda Lega

" A Novara, dopo i due mesi di preparazione abbiamo preso la decisione di mandarmi a giocare in prestito in un campionato dove potessi fare esperienza e sono approdato alla Pro Settimo Eureka, una squadra di Settimo Torinese che militava in Serie D ma, purtroppo, dopo una stagione sfortunata siamo retrocessi.
L'anno dopo è stata dura trovare squadra, soprattutto per il fatto che il mio contratto col Novara era scaduto e la società aveva deciso di non rinnovarlo; così, svincolato, iniziai a cercare squadra e la scelta fu quella di tornare a casa alla Solbiatese Arno calcio in serie D, dove avevo giocato nelle giovanili e dove colleziono 28 presenze da titolare. L'anno successivo partenza da Solbiate e arrivo al Verbano Calcio, una società appena salita in Serie D e con l'ambizione di restarci; qui inizio la stagione da titolare ma a gennaio viene acquistato un altro portiere e non gioco più fino a fine anno. Da Verbano "passo la frontiera" e approdo al Balerna grazie al mio vecchio direttore sportivo che conosce molto bene gli ambienti svizzeri dato che ci ha giocato per parecchi anni e qui inizia la nuova avventura che ancora sto vivendo".

Balerna

" A Balerna mi sono sentito bene fin dal primo allenamento. In questo momento considero il Balerna più come una grande famiglia che come una semplice società. Una cosa che mi ha colpito molto è lo spirito con cui viene vissuto il calcio da queste parti. In Italia non sono molte le società che organizzano così spesso cene in settimana o dopo le partite con lo scopo di affiatare il gruppo. Il gruppo penso che in questo momento sia il nostro punto di forza: siamo un gruppo affiatato e l'unione che abbiamo nello spogliatoio ce la portiamo in campo ed è per questo che diamo sempre qualcosa in più" .

Rimpianti e rimedi

" Purtroppo abbiamo iniziato male la stagione, forse ci abbiamo messo troppo ad acquisire il nostro assetto tattico giusto, eravamo sbilanciati e prendevamo molti goal. E' bastato correggere un paio di cose, al di là del modulo è stato un cambiamento mentale. Penso che ogni squadra debba avere prima di tutto stabilità in difesa, non è un caso se le squadre che vincono i campionati hanno quasi sempre la miglior difesa. Come già detto, abbiamo perso troppi punti nelle prime giornate, abbiamo fatto la prima parte della stagione a ridosso delle ultime in classifica pur giocando un buon calcio e senza mai essere stati messi sotto dal punto di vista
del gioco; secondo me la molla è scattata nella gara di andata contro il Taverne: pur disputando un'ottima gara abbiamo perso 4-1, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo domandati quale fosse il motivo di quella sonora sconfitta. Da quella gara in poi non abbiamo più perso, e spero che la striscia positiva continui fino a fine stagione, mancano 3 partite e siamo a -5 dal Castello. Continueremo a giocarcela fino alla fine e poi alla 
tireremo le somme".


Il futuro tra campionato e coppa

" Al prossimo campionato sinceramente non ci ho ancora pensato, forse per il fatto che siamo totalmente concentrati ancora sui nostri due traguardi, ossia arrivare più in alto possibile in campionato, e l'altro che riguarda la Coppa: abbiamo vinto la semifinale di andata a Giubiasco per 2-0 e quindi dato che ci siamo ce la metteremo tutta per vincere anche la finale! La cosa certa è che se la rosa dovesse rimanere questa l'anno prossimo non ce ne sarà per nessuno!.

Titoli di coda

"Un grande pregio di questo Balerna come già detto è l'affiatamento. Dal primo all'ultimo giocatore, il magazziniere, il fisioterapista, tutto lo staff. C'è veramente un bel clima e tutti svolgono al meglio il loro compito per il bene del club. Un difetto faccio fatica a trovarlo".

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