di Flavio Ferraria
Tutti in gioco sino alla fine. Con gli scontri diretti che ancora possono capovolgere la corsa del titolo (improbabile), la corsa Champions/Europa League (probabile) e la salvezza (molto probabile). Ma chi avesse pronosticato un campionato ai titoli di coda sarà costretto a rivedere certi giudizi. In questo week end, in attesa del posticipo tra le due protagoniste della stagione 2012-13 (GC e Basilea) di domenica pomeriggio; alle 17.45 di sabato il Losanna tenta di incamerare i tre punti ai danni del Lucerna, club che con l’arrivo di Bernegger ha saputo saggiamente uscire dalle sabbie mobili del fondo classifica e adesso è l’unico che può giocare in scioltezza senza assilli di classifica. Alla stessa ora al Tourbillon si gioca un match che vale il “protagonismo” dell’Europa 2013-2014: in scena Sion vs Thun. Solo un punto divide le due compagini. Nel Sion cambieranno gli allenatori, i giocatori, ma non cambia il trend: si perde e male. Avrei un’idea da suggerire al Presidente Constantin di riunire tutti gli allenatori della stagione e fare un comitato, tutti dovranno sedere in panchina, ognuno seguirà da vicino alcuni giocatori e naturalmente il Capo dei Capi sarà lui: il Presidentissimo.
Da dietro la panchina controllerà e con il suo spirito darà consigli. L’ambizione di molti allenatori sparsi nel globo è quella di allenare, almeno per un giorno,il Sion. Assicurarsi un salario per un anno per qualche ora di lavoro… Un club di calcio è un’insalata russa, nel senso più gustoso della pietanza, ma non basta mischiare gli ingredienti; aggiungere maionese, sale e servire. No. La responsabilità di Sion è del Presidente e di chi lo sostiene nelle sue scelte, avallandole, per compiacerlo. La scelta dei giocatori, alcuni davvero improponibili nello scenario della Super League, non è stata fatta dai vari allenatori passati a Sion, sia in questa stagione che in quella passata, ma da uno staff dirigenziale incapace di battersi contro il Capo. L’arrivo di Gattuso, come giocatore, è stato un buon affare mediatico, ma certo non di qualità tecnica. Operazione che ci ricorda i casi di Altafini nel Chiasso, Antognoni nel Losanna o Tardelli nel San Gallo. Era altro calcio, erano altri tempi. Non è più possibile far giocare un 35 enne che ha dato molto al calcio mondiale e oggi poco può dare al nostro football. Poi la brillante idea di affidargli il timone della squadra con la promozione di allenatore, mai fatto nella sua vita; poi chiamare Rossini per tutelarlo. Rossini, ne sono ancora più convinto, doveva portare quel senso di normalità indispensabile per i vallesani, ma si è trovato di fronte una situazione difficile, per non dire difficilissima. Gattuso voleva continuare a fare l’allenatore; giocatori confusi dai continui cambi di allenatore i quali non hanno dato e non daranno nulla da qui alla fine del campionato. Chiusa la parentesi vallesana, passiamo alla giornata domenicale. I bernesi si giocano tutte le loro piccole speranze ospitando lo Zurigo che vorrà difendere con tutte le sue forze un quarto posto che a dicembre sembrava impossibile ottenere. Alla stessa ora (h.13.45) in campo il San Gallo che ospita il Servette. Si intreccerà una sfida nella sfida. I San Gallesi vedono il secondo posto e non possono sbagliare il match, ma dalla parte opposta il Servette vede la salvezza. Uno solo punto lo divide dal Losanna e scenderà in campo sapendo già il risultato del diretto avversario. Tutte e due le compagini, mercoledi prossimo, avranno gli scontri diretti: San Gallo vs GC e Losanna vs Servette. Come detto chiuderà la giornata il big match di Zurigo. Chiamatelo come volete rivincita di Coppa, sfida decisiva per il titolo campione svizzero 2012-13, ma soprattutto non sia una rivincita degli imbecilli che hanno rovinato una festa che è sempre stata quella della finalissima di Coppa Svizzera. Il calcio elvetico, è oggi il primo dopo i campionati di Germania, Inghilterra, Spagna, Francia e Italia, per qualità tecnica e passione, non roviniamola.
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