Da attaccante a difensore: «Sì, difendo questo gioco»

di Paolo Galli

Claudio Sulser appare come un uomo sicuro di sé, è un abile avvocato e, come tale, ha una fluida parlantina. Ieri però siamo riusciti a farlo arrossire e a spingerlo all’impappinamento, proponendogli – a mò di divertita provocazione – quella che ora è la poltrona occupata da Sepp Blatter, quella di presidente della FIFA. A quel punto, l’ex attaccante si è schierato in difesa, ricordando che quelli sono ambiti lontani; ma con un certo spirito ha aggiunto: «Semmai, prima, ci sarebbe la presidenza della commissione d’appello...».
Dopo essere stato a capo della commissione etica, Sulser si appresta a entrare in carica in qualità di presidente della commissione disciplinare, sempre della FIFA. «Vivrò il mio battesimo in Brasile, alla Coppa delle confederazioni. Le manifestazioni della FIFA sono tante...». Ci sarà insomma parecchio da lavorare e da viaggiare. Ma Sulser, a questa vita, è abituato, e poi, almeno, rimarrà vicino a quella che è una passione per la vita, al suo calcio. «Amo questo gioco, devo tanto a questo gioco. Senza voler peccare di umiltà, credo di aver dato tanto anche a questo sport. In questa posizione, posso permettermi di guardare il calcio e, nel contempo, di avere comunque un ruolo all’interno di esso, al servizio del calcio stesso».

Non è stato comunque Sulser a proporsi alla FIFA, bensì il contrario. «Mi hanno fatto questa proposta e io ho accettato volentieri, anche perché già conosco il codice disciplinare, all’epoca utilizzato anche dalla commissione etica. I miei compiti? Applicare il codice disciplinare, appunto, e cercare di prendere decisioni velocemente. Durante le competizioni, non c’è molto tempo per fermarsi a riflettere, bisogna allora valutare in fretta i fatti, apprezzarli e poi prendere decisioni dettate anche dal buon senso».

Il suo predecessore Mathier è svizzero, proprio come il presidente Blatter. Ed ecco il turno di Sulser. Una swiss connection. «Ma la questione relativa all’elezione del presidente della FIFA è di carattere politico. Per quanto concerne le cariche delle autorità giudicanti, ebbene, bisogna avere determinate competenze. Se uno riesce a raggruppare la formazione giuridica all’esperienza nel calcio... è facilitato. È il mio caso. Ai due aspetti citati, ne aggiungerei poi un terzo: essendo la FIFA una società con sede in Svizzera, il diritto preminente che si applica è quello svizzero...».

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