di Davide Perego
Trentadue gradi all’inizio della partita. Ventisette al
termine dell’incontro. Impossibile pretendere dai giocatori più di quanto hanno
saputo offrire ai poco più di 1200 spettatori che hanno sfidato il caldo estivo
per non perdersi la prima di campionato. A Cornaredo, il Lugano ha debuttato
vincendo contro lo stesso avversario dello scorso anno. A differenza di allora,
il Wil visto in campo oggi è apparsa una squadra molto diversa e che a prima
vista dovrà lavorare ancora parecchio se vorrà ripetere un torneo almeno simile
a quello concluso un mese fa. Questo senza togliere i meriti al Lugano che ha
saputo far correre un po’ di più il proprio avversario grazie alla miglior
qualità del suo centrocampo. Da una parte Berisa e Muslin non prvenuti e dall'altra Aegerter – quando può
permettersi di camminare senza dover cambiare passo – resta un giocatore in
grado di dettare legge ed offrire ancora palloni deliziosi ai propri compagni.
Bilancia che pende tutta dalla parte dei bianconeri.
Onestamente, le occasioni
da rete sono state distribuite in proporzione equa. Un palo di Aegerter, una
traversa di Jahovic, occasioni anche limpide sprecate dal Lugano oppure
sventate dalla giornata straordinaria di Francesco Russo che dopo essersi
scaldato da una conclusione di Jahovic e da quella di Holenstein ha compiuto un
miracolo sul destro di Cha lanciando di fatto il micidiale contropiede che ha
permesso a Bottani di firmare il 2-0. In vantaggio sfruttando una palla sembrata
persa ed infine ribadita in rete da Urbano, il Lugano ha avuto il merito di
saper controllare senza problemi il reparto offensivo dei sangallesi: Jahovic è
stato fermato a turno da Urbano e Basic mentre Audino si è marcato da solo
ignorando la necessità di accelerare laddove gli esterni del Lugano sono parsi
in leggera difficoltà. E quando per gli ospiti è sembrata fatta, ci ha pensato
ancora Urbano (Foto CHalcio) a salvare sulla linea il possibile pareggio. Pareggio in vero
sfiorato nel finale quando la squadra di Thoma ha ripreso fiducia galvanizzata
dal 2-1 di Tahirovic. Squadre da subito lunghe, ritmo zero ed esterni mai
veramente in grado di cambiare volto alla partita hanno infine condizionato l’incontro.
Da parte sua il Lugano ha però mostrato la faccia di una squadra che può solo
crescere, magari sfruttando l’euforia del risultato positivo di oggi. Salvioni
dovrà comunque appesantire un attacco destinato a concretizzare poco o niente.
Se Bebeto e Sadiku non saranno utilizzabili, la ricerca di soluzioni
alternative non dovrà durare a lungo. Lunedì potrebbe esserci la firma di
Guarino – giocatore in grado di dare un po’ di vitalità al reparto – ma che non
può garantire un apporto sensibile in termini di reti. Tosetti e Shalaj, così
come Santillo – uscito tra gli applausi più per il risultato che non per
effettivi meriti personali – non hanno fatto impazzire. Sabbatini si è dato da fare ma
come molti altri ha accusato la fatica troppo presto. Tutto questo, come da
logica, in una fase sperimentale un po’ per tutte le compagini. E se il Lugano
può gioire per aver debuttato positivamente, il Wil deve riflettere sulla
propria condotta di gara e sulla mancanza di originalità della propria
prevedibile manovra. Almeno adesso, di tempo per fare meglio ce n'è per tutti.