ACB, fine di un'era. «Lo so, ho perso»



di Paolo Galli

È tutto finito. Il Bellinzona, così come lo si conosceva, non esiste più. È stato lo stesso Gabriele Giulini ieri a mettere la parola “fine” all’avventura ultracentenaria del club granata. Ce lo ha ribadito lui stesso, nel corso di una lunga e sofferta chiacchierata telefonica. «Mi spiace molto. Oggi ho dovuto gettare la spugna. Sento di avere perso». Giulini è un uomo affranto, sa in fondo al suo cuore di avere commesso tanti errori, troppi, ma si sente anche preso in giro, sconfitto insomma da se stesso e dagli altri. Si è arreso, ma gli è rimasta addosso una rabbia profonda, assieme a un senso di impotenza. Non vuole dire troppo, ma spiega comunque, e finalmente, da dove nascono i problemi del Bellinzona.
«Ho finito i soldi», ammette una volta per tutte. Ci spiega che non ha atteso l’ultimo momento, prima di cercare aiuto, ma che anzi si è impegnato, da subito, a trovare una soluzione che salvasse il suo Bellinzona. Ma ieri non ce l’ha più fatta. Un ultimo tentativo andato a vuoto. «Ero pronto a prendere una linea di credito. Ma al dunque: “non si fa più”». L’ennesima doccia fredda. «Era l’ultima carta che mi restava da giocare. E ci credevo davvero. Non per niente mi sono presentato all’appuntamento con il mio avvocato». Era pronto, ribadisce. LEGGI IL RESTO

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