Il Basilea si è già giocato il jolly pescato a Londra: pessima giocata. Già, perché lo Schalke glielo ha sottratto di mano, facendolo suo e scappando via in testa al girone, mantenendosi a punteggio pieno. Peccato, perché quello, in teoria, era il progetto dei renani, che dopo la vittoria esterna sul Chelsea avrebbero dovuto infilare perlomeno un nuovo risultato utile. Nulla di tutto ciò. La partita è stata decisa da un gol del migliore in campo, il fantasioso Drexler. Murat Yakin ha puntato su un undici votato alla solidità, dando fiducia nel mezzo a Xhaka, un ex terzino, e lasciando inizialmente in panchina Sio. La scelta non si è rivelata pagante, proprio perché la manovra dei renani è subito apparsa compassata, involuta. È mancata anche quella velocità di pensiero ammirata a Stamford Bridge. Lo Schalke ha quindi trovato terreno fertile per imporre il suo ritmo, aspettando e colpendo, con maggiore pericolosità (ed efficacia) rispetto ai padroni di casa.
Non è un caso che sia stato allora Boateng il primo a sfiorare il punto del vantaggio, con un tiro a fil di palo al 12’. Il primo vero e proprio rischio, la squadra di Gelsenkirchen lo ha corso al terzo minuto di recupero del primo tempo, quando Streller, con una girata di testa, ha mancato l’obiettivo di pochi centimetri: sarebbe stato un gol meraviglioso. “Sarebbe”, sì, dannato condizionale. Al rientro dalla pausa, il pallino è tornato nelle mani degli ospiti, che hanno dapprima colpito la traversa con Neustädter e che poi, al 54’, hanno trafitto Sommer: corner di Boateng, respinta della difesa renana e bellissima conclusione di prima di Draxler, appunto, sulla quale lo stesso Sommer non è riuscito a staccare per tempo. Il Basilea, a quel punto, si è ritrovato chiamato a reagire, proprio come a Londra, ma gli è mancata la forza.
LEGGI IL RESTO