Sion e Losanna occupano gli ultimi posti della Super League; il Servette fatica ad imporsi in Challenge League. La crisi del calcio romando non è purtroppo casuale ed è fonte di preoccupazione: le cause di questa situazione sono da ricercare in un passato molto difficoltoso, che ha portato al fallimento di società di prestigio quali il Servette, il Losanna e lo Xamax. Le scorie di quelle disavventure sono ancora purtroppo molto presenti. Il lavoro fatto nei centri di formazione è senz'altro buono (mi riferisco a Ginevra e Vaud), ma il problema è la mancanza di sbocchi e la scarsa attrattività delle squadre di testa. I migliori elementi preferiscono trasferirsi al Basilea (che fa man bassa di giovani talenti) o addirittura all'estero, in Inghilterra in primis. Il Sion dal canto suo è vittima della sua turbolenza: ad una gestione finanziaria impeccabile si contrappone una difficile situazione sportiva, conseguenza del continuo cambiamento dello staff tecnico.
Così la Super League sta diventando un campionato svizzero-tedesco, dove storicamente il tutto è organizzato meglio. Parliamo di Basilea e Thun. Quella renana è da anni la società faro del nostro calcio: si tende a pensare che sia logico, per la presenza delle grandi case farmaceutiche. Non è vero, prova ne sia che fino a 20 anni fa i rossoblù erano ancora in Challenge League.
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