«Fino a Natale si va avanti con Komornicki». Anzi no. Dopo aver allontanato più volte, negli scorsi giorni, l’ipotesi di cambiare mister, la dirigenza rossoblù è tornata sui suoi passi. E ieri nel primo pomeriggio è caduta la sentenza: «Rysard Komornicki è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra». Una decisione che in fondo non ha sorpreso nessuno, salvo forse per la tempistica. Perché cambiare il tecnico a sole due partite dalla pausa invernale? È lo stesso presidente del club a spiegarcelo: «È vero, a caldo dopo la partita con il Lugano avevo detto che prima della pausa invernale la guida tecnica sarebbe rimasta invariata – ha ammesso Davide Lurati – Ma già all’indomani della prestazione insufficiente in derby così sentito la dirigenza ha voluto fare un’analisi della situazione. Per il bene della società, e per dare un segnale forte ai giocatori, siamo arrivati alla conclusione di dover cambiare la guida tecnica».
ATTITUDINE
La sconfitta di domenica contro il Lugano è insomma stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Più che la sconfitta in sé, è stata l’attitudine mostrata dalla squadra a farci riflettere», ha puntualizzato ieri pomeriggio Marco Degennaro. «Se Komornicki sia stato sorpreso dall’esonero? Probabilmente si aspettava di avere ancora due partite di tempo, ma quando un allenatore vede la sua squadra giocare in questo modo è giusto che si metta in discussione. Personalmente comunque trovo che lui abbia fatto un buon lavoro settimanale – ha aggiunto il DG del Chiasso – che poi non si è però tradotto in punti come invece si sarebbe meritato». Già, alla fine per la classifica contano solo quelli, i punti, e “Koko” in dieci partite ne ha ottenuti sette. Troppo pochi. E il Chiasso è ancora lì dove lo aveva raccolto verso fine agosto: all’ultimo posto. «Con qualche punto in più – ci ha spiegato Degennaro – la chiave di lettura sarebbe forse stata un po’ diversa». Viene dunque da chiedersi: e se Yerly, al minuto 84 del derby di domenica, fosse riuscito ad insaccare la rete del pareggio, Komornicki oggi sarebbe ancora al suo posto? «Se anche quel pallone fosse entrato, non avrebbe cambiato l’attitudine vista sull’arco della partita».
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