Sarebbe bello affrontare il Chelsea tutti i giorni...


di Paolo Galli

Che bello scoprire che il Basilea è ancora vivo e che ancora sa essere bello. Un quarto d’ora – il primo – della partita di ieri è d’altronde bastato a farci dimenticare quanto (non) visto nei 180’ della doppia sfida alla Steaua Bucarest. Un altro quarto d’ora – l’ultimo – ha trasformato in realtà quella che sembrava soltanto una flebile speranza. Il Basilea è tornato se stesso, di nuovo motivato, acceso come ai tempi migliori, come... a Londra. Già, quando i renani vedono una “grande”, specie se britannica, è come se si ritrovassero con una marcia in più. Sarà la voglia di ben figurare, oppure la consapevolezza di potersela giocare contro chiunque. Se solo gli uomini di Yakin traducessero questi atout in maturità contro le più “piccole”... Il Basilea, nei primi 25’, ieri si è creato sei occasioni da rete, alcune addirittura clamorose, come quella capitata sui piedi a Ivanov e sventata sulla linea al 14’ da Mikel. Il Chelsea? In bambola, capace soltanto di ripartire qua e là senza fare danni, con il solo Willian ad apparire più motivato della media.
E se l’arbitro francese Lannoy avesse sanzionato con un rigore l’intervento di mano di Lampard al 17’, be’, nessuno avrebbe potuto lamentarsi. Tanto meno il Basilea, che dal canto suo ha comunque continuato a macinare gioco e a generare azioni insidiose. L’impronta di Mourinho si è vista solo dopo mezz’ora di gara, quando il Chelsea è finalmente riuscito a calmare le acque, a imporre i suoi ritmi compassati. Perché “Mou” è così, non si vergogna, con una squadra interamente composta da giocatori internazionali, di andare a cercare lo 0-0 in casa di un Basilea – poi ha scoperto che gli sarebbe bastato persino perdere per riuscire a qualificarsi – Dicevamo: i Blues sono arrivati a pensare di aver spento il fuoco rossoblù, e ciò nonostante il pallino del gioco fosse rimasto tra i piedi di Salah (piedi sublimi) e compagni. LEGGI IL RESTO

Etichette: , , ,