Da Zero a Sei: la prima fase del FC Chiasso


da www.ilmiochiasso.com


Capelletti: 4.5 - All’infallibile farfalla rossoblu, complici la pressione e il mal andazzo generale, vengono tarpate le preziose ali in tre occasioni che si rivelano purtroppo decisive in negativo per la squadra. In compenso, con i suoi guantoni toglie le ragnatele dai legni di tutti gli stadi di Challenge evitando così figuracce ancor peggiori al suo Chiasso rendendosi protagonista in chiusura contro il Winty.

Martinazzo: 4 - Difficile il suo ruolo con un mostro come Cappe davanti a lui. Poco importa, il ragazzo, con al seguito sempre diverse giovani tifose di “spessore”, dimostra contro Sunderland, Milan e Inter di esserci. Voto di stima.

Conti: 3.5 - “Meno gioca meglio è” o “ Per un Noseda che parte, un Conti che arriva”. Queste alcune delle celeberrime frasi pronunciate dagli indomabili poeti presenti sugli spalti del Comunale. Capigliatura da rockstar più che da calciatore, si capisce subito appena gioca qualche minuto perché il ruolo di terzo portiere sia stato il “leitmotiv” della sua triste carriera.

Adailton: 3.5 - Grandi attese sulle spalle della pertica brasiliana che a Chiasso, al suo arrivo, appare più spaesato di un eschimese sulle spiagge di Copacabana. Molta panchina e un finale in crescendo dove perlomeno dimostra di avere anche un po’ di classe.

Zambrotta: 4+ - Fuori da troppo tempo, in campo il più delle volte è inguardabile al pari dei tifosi di Wohlen, Winty e compagnia che quando il Chiasso gioca dalle loro parti si presentano con inqualificabili magliette di Barcellona e Juve con il numero 3 sulle spalle. Accetta la panchina, ha entusiasmo e non da ultimo molta umiltà che gli valgono mezzo punto in più.

Djuric: 4 - Capitano inedito per il Chiasso nonché capocannoniere. Impegno e attitudine non mancano ma probabilmente dall'alto del suo ruolo avrebbe potuto e dovuto prendere a sberle qualcuno nei momenti topici della stagione.

Tarchini: 3.5 - Al Chiasso ci tiene eccome ma dal pantano rossoblu non riesce ad uscire indenne commettendo alcune leggerezze che non gli appartengono. Non è più al momento il “Baresi rossoblu” ma ha tutti i numeri necessari per rialzare la testa e riprendersi ciò che gli spetta.

Croci Torti: 4+ - L’unico a non essere mai sceso in campo in campionato. Sta probabilmente più male lui dopo una sconfitta che non il buon “Polpetta” quando la prende dentro la sera prima. Le prova tutte, commettendo anche qualche errore ma ci mette sempre la faccia nonostante con lo schifo mostrato in campo dai suoi non abbia nulla da spartire. Con Zambro è complementare come le meringhe sotto il vermicelles!

Kandiah: 4 - Gianni è il più giovane rossoblu a scendere in campo e lo fa nientemeno che nel catino dello Stade de Genève. Venti minuti che molti bambini ancora sognano. Ci sarà bisogno anche di lui. Voto di fiducia.

Felitti: 4- - Dopo l’ottimo campionato dello scorso anno non riesce a ripetersi agli stelli livelli pur rimanendo indispensabile in una difesa che non ha grosse alternative. Corre e si sbatte ma non fa mai niente di più che il compitino in classe. Atteso all'esame di maturità.

Quaresima: 4 - Una macchinina telecomandata elettrica. Questa l’immagine del pendolino rossoblu che parte a manetta con la batteria carica per poi perdere velocità con il passare delle settimane. Troppe le volte in cui si ritrova ad inseguire piuttosto che a spingere complici anche i moduli di gioco proposti dai mister. È ancora vivo e in questo momento c'è imprescindibile.

Desole: 3 - Primavera di Inter e Milan. Questo a dimostrazione che se vali qualcosa a vent'anni giochi in prima squadra o vai in prestito in Serie A. Lui arriva a Chiasso e fa la riserva. Non serve aggiungere altro.

R. Riva: 3.5 - Uomo d’ordine che però, Winty a parte, non ha la fame messa in campo appena pochi mesi fa quando una maglia rossoblu se l’era dovuta conquistare allenamento dopo allenamento. 

Becchio: 4 - Appena otto presenze per complessivi 245 minuti per lui che merita sicuramente più considerazione. Un gol all'Inter che vale meno del carico di preservativi falso sequestrato a Brogeda ma che però lo fa entrare nella storia infliggendo ai nerazzurri la prima sconfitta dell’era Thoir.

Mihajlovic: 4 - Dall'atteggiamento a tratti strafottente è il giocatore che tra i rossoblu possiede più classe. Sbaglia ma sa anche chiedere scusa e di questi tempi essere del Chiasso e essere uomini vuol dire anche questo. Se lo vorrà potrà diventare uno dei simboli futuri, deve però esserne convinto lui per primo.

Yerly: 3.5 - Il ragazzotto vallesano dimenticato dal Sion in quel di Chiasso è il solito. Né migliora, né peggiora. Bravo ragazzo sicuramente ma non da l’impressione di poter essere utile alla causa più di quel tanto almeno per le prime 17 partite. Poi la redenzione quando schierato come terzino non sbaglia nulla.

Berisha: 3+ - Ectoplasmatico e funambolico allo stesso tempo. Il problema è che vedere lui in campo è come andare alle giostre e mettere cento gettoni nella macchinetta dell’autoscontro. Scendi, ti gira la testa ma sei sempre al punto di partenza.

Facchinetti: 3.5 - È probabilmente stato rapito in estate da una forza extraterrestre che in cambio ha spedito a Chiasso un sosia nemmeno ben fatto di un giocatore che giocatore non è. Ciò non fosse vero, l’ipotesi di un trapianto di piedi è al momento la più accreditata. È forte, non può essere diventato brocco di colpo.

Reclari: 4+ - Tra i più amati dall'intero ambiente, fattori ancora sconosciuti (ma non troppo..) riconducibili a pseudo allenatori (e/o dirigenti) gli tolgono la fascia da capitano che ha comunque tatuata sul braccio. Imprescindibile per questo Chiasso a dimostrazione che di questa squadra è un pilastro insostituibile. Lui si fa trovare pronto e risponde alla grande. Il rinnovo è la ciliegina sulla torta.

D.Riva: 3.5 - Solamente cinque apparizioni per lui, troppo spesso confrontato con problemi fisici o di malattia. Zambrotta crede in lui, ma lui deve tornare a passare più tempo in campo che non in farmacia. Con più costanza, Mozart tornerà a dirigere la miglior sinfonia nel centrocampo rossoblu.

Adao: 3.5 - Nonostante il suo avvio di campionato sia al limite dell’indecoroso, si permette anche di reagire alle critiche cercando di picchiare alcuni tifosi. Incostante e astratto non ha probabilmente capito che non ci fosse il Chiasso sarebbe a marcire nei campi di periferia di Sion o nei boschi a raccogliere castagne. Si riprende parzialmente a Sciaffusa, dove finalmente qualcuno gli ha probabilmente spiegato cosa significhi giocare per il Chiasso e la fortuna di poterlo fare in Challenge League.

Peralta: NG - Una meteora che fino quando resterà tale e non scenderà in campo a far disastri, può tranquillamente rimanere in villeggiatura a Chiasso.

Sergi: 4 - Nonostante la giovanissima età e un esordio da dimenticare complice anche l’emozione, dimostra di avere molto talento. Alla Pinetina fa ammattire i nerazzurri e il pubblico presente, risultando uno dei migliori in campo: se un giovane è forte gioca, altrimenti va in tribuna.

Varvelli: 4.5 - 7.12.2013 ore 19.36. Una data e un orario che lo spilungone di Torino ricorderà a lungo. Con il suo primo gol in maglia rossoblu sblocca definitivamente una situazione fin lì disastrosa per tutto l’ambiente. Osannato, immortalato e trattato come “Balotelli in centro a Milano” (cit.) Varvy si conquista la stima di tutti grazie alla grinta, al cuore e alla caparbietà che sopperiscono alle lacune tecniche. Un ragazzo che dev’essere d’esempio per la voglia messa in campo.

Gaston: 3+ - La delusione più grande di questa prima parte di campionato è lui. Coccolato da società e tifosi, si intestardisce sul campo senza mai graffiare. Qualcuno da la colpa al cerchietto che indossa, altri lo vedrebbero meglio sull'isola dei famosi nella speranza che ritrovi se stesso. L’impegno non manca, ma un attaccante che non fa i gol è inutile come un panettiere che non usa lievito.

Ciarrocchi: 4 - Fisicamente un gigante, in termini di reti messe a segno uno smilzo. Troppo pochi tre gol per un attaccante che ha giocato tante partite in Super League. Un lottatore che però manca troppo spesso nel momento topico. Un toast senza farcitura, Una foresta nera senza panna: questo è Bobo al momento attuale.

Ramella: 2.5 - Fa quasi tenerezza non fosse altro che nonostante i proclami, di calcio svizzero ne sa meno che il primo ministro cinese Wen Jiabao. Parla tanto ma dimostra poco, come del resto il suo passato da allenatore. Non emergerà mai, non merita la Challenge League e viene giustamente cacciato.

Komornicki: 2.5 - Spavaldo, introverso, e scorbutico. Arrivassero i risultati gli si potrebbero perdonare anche queste “doti”, invece non si degna nemmeno di spiaccicare una parola dell’idioma locale e in panchina è più fermo di un muro in cemento. Anche per lui, come per Ramella, parla un curriculum raccapricciante. Nota di demerito anche perché di polacche, al Comunale, nisba.

Società: 3+ - Sbaglia tutto sin dal principio. Scegliere Ramella è una sciagura incredibile; esonerarlo per dare la panca a Komornicki è da "dementi". Troppi cambiamenti in poco tempo quando tutto a Chiasso funzionava alla perfezione. Non è in grado di sostituire uno come Pimenta e fuori dal campo vengono a mancare tutti quei contatti con i tifosi che ancora tengono a questi colori. Sul finale imbrocca comunque la scelta “Zambro-Crus” che gli vale mezzo punto in più in pagella.

Etichette: , , ,