Un sorteggio e due incognite


di Pierluigi Tami

Come sempre succede dopo un sorteggio, ci si interroga se la sorte è stata buona o cattiva. Non fa certo eccezione quello attesissimo per il Mondiale in Brasile. In primo luogo bisogna però dire che alla coppa del mondo partecipano le migliori 32 squadre in assoluto, quindi non si può certo pretendere che l'impegno sia facile. Il Mondiale, in ogni caso, è un torneo esigente e difficile e non è un sorteggio che può - da solo - facilitare il compito di una nazionale. L'esercizio che si può semmai fare è quello di mettersi al posto delle altre sette teste di serie. Per scoprire che, tolto il gruppo F - quello con Argentina, Bosnia, Iran e Nigeria - il girone toccato alla Svizzera è certamente abbordabile.
Detto questo, il risultato è tutt'altro che acquisito. Sostanzialmente per due motivi. La Svizzera con la Francia è certamente favorita del gruppo per passare il turno, perché gli argomenti tecnici sono superiori a quelle di Honduras ed Ecuador. Ma non va sottovalutato il fatto che giocare contro squadre sudamericane (e centroamericane) è sempre qualcosa di diverso rispetto a quanto siamo abituati. Il calcio svizzero e questa nazionale sono molto cresciuti, ma a mancare è ancora un po' di esperienza nell'affrontare un calcio differente. LEGGI IL RESTO

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