di Luigi Michael Badone
Ieri sera alla Red Bull Arena di Salisburgo si è visto di tutto e di più, una partita emozionante ed illogica quasi a rasentare la follia con i renani che sotto di un uomo per tutto l’incontro, e per giunta contro una squadra ritenuta favorita da tutti i bookmakers (1,40 era la quota della vittoria degli austriaci), sono prima andati sotto e poi sono riusciti a recuperare con grande carattere realizzando due reti di testi sugli sviluppi di due corner. Questo conferma una volta di più l’importanza delle palle inattive nel calcio moderno specialmente a certi livelli e in certe situazioni. La squadra di Yakin, con varie assenze, ha mostrato gli attributi e dimostrato ancora una volta - se mai ce ne fosse stato bisogno – di meritare un posto tra le grandi d’Europa. Purtroppo un posto tra i grandi d’Europa non lo merita di certo la tifoseria, o meglio dire la frangia ultras, della tifoseria Basilese accorsa ieri sera in Austria. Attorno alla mezz’ora del primo tempo i tifosi ospiti ,contrariati dalle decisione arbitrali dell’arbitro tedesco Grafe, hanno cominciato un fitto lancio di oggetti sul terreno di gioco che ha costretto il direttore di gara a interrompere la partita per una decina di minuti per poi riprendere e portarla al termine senza ulteriori problemi.
Questa è la cronaca, però ora analizziamo cosà ha portato i tifosi all’insofferenza generando questo brutto episodio. Al 9’ minuto il giocatore rossoblu Suchy compie un intervento molto rude ed intenzionale ricevendo il cartellino rosso diretto, con il senno di poi si potrebbe dire che forse il rosso è un po’ eccessivo, che forse il giallo andava bene, che non voleva fare male, che si poteva chiudere un occhio ed altre frasi simili… però quello che è stato è stato e la decisione dell’arbitro anche se un po’ troppo severa non si può considerare del tutto errata applicando il regolamento alla mano e quindi va accettata, non significa niente che in altri situazioni si è valutato diversamente. Questo episodio innervosisce i giocatori ed in particolare Streller che riceve un giallo per le reiterate proteste. Si è poi continuato con il Basilea abbastanza sulle ginocchia che è andato sotto 1-0 per la rete di Soriano al 22’. Probabilmente questa concatenazione di eventi ha portato alla becera dimostrazione di non sportività di questi tifosi – anzi di questi frustrati - che hanno cominciato a lanciare oggetti sui giocatori del Salisburgo. In ogni caso niente dovrebbe portare a queste reazione che nulla hanno a che vedere con lo sport. La partita dopo l’interruzione è poi proseguita come scritto poco sopra, ma ora passiamo ad analizzare le possibili sanzioni oltre che la brutta figura del calcio svizzero a livello internazionale. L’Uefa, specialmente negli ultimi anni, si è dimostrata molto vigile sotto il punto di vista della disciplina – si ricordano squalifiche di campo per disparati motivi tra cui lancio di oggetti, cori razzisti etc. – quindi ora i campioni di Svizzera rischiano dalla semplice multa, che sembra francamente poco, passando per la squalifica della curva fino alla squalifica del campo per alcuni turni. Come succede sempre in queste occasioni si rischia di finire con il far pagare tutti – in caso di squalifica del campo – e spingere le società sempre più nella posizione di ostaggi degli ultras, che con i loro comportamenti possono incidere pesantemente provocando ingenti danni a livello economico e di immagine. La parte civile del tifo Basilese e la parte sana del St. Jakob Park, sono la maggior parte, non si merita tutto ciò, come non se lo merita la società Basilea che in questi anni, partendo quasi dal nulla, ha creato una squadra vincente e pulita che si è guadagnata il rispetto di tutta Europa. Quindi un doppio pollice positivo al Basilea squadra ma un doppio pollice verso agli ultras, oltre che al Dio denaro, che stanno andando nella direzione giusta per distruggere lo sport più bello del mondo.
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