
C'è un cuore che batte oltre ogni ostacolo. Retorico a dirsi, frase scontata, ma pura realtà di un gruppo che non finisce di stupire. Costruito, spezzato, indebolito, rattoppato da un sistema che per i più "piccoli" non concede altre vie per restare a galla, quello di Murat Yakin ha scritto ieri sera in Austria un'altra pagina che permette al calcio svizzero di toccare con mano non solo i quarti di Europa League per il secondo anno consecutivo, ma di continuare ad esprimersi grazie alla propria scuola calcio ed al talento nella scelta dei giocatori da lanciare anche a livello internazionale. Un calcio svizzero che grazie all'exploit dei renani potrà contare per almeno due stagioni consecutive su una compagine di default nella fase ai gironi di Champions League senza passare dai preliminari. Eppure, una valutazione chiaramente discutibile dell'incerto direttore di gara tedesco Gräfe, ha rischiato di compromettere il sogno del Basilea, già costretto a lasciare la Champions a causa di una sbandata apparsa nemmeno casuale dell'arbitro italiano Tagliavento e dei suoi collaboratori nel match di ritorno contro lo Schalke. Una classe arbitrale in grave difficoltà un po' su tutti i campi (soprattutto quella italiana) che fatica a tenere il passo con la velocità ed il ritmo dei tornei.
L'intervento di Suchy dopo nove minuti - per tutta una serie di precedenti - non può essere valutato da rosso. Si prendano allora da esempio le entrate ben più gravi di Felipe Melo della sera precedente sulle quali non vi sono stati nemmeno rimproveri verbali. Unificare un certo tipo di provvedimento diventa sempre più essenziale per non compromettere la regolarità di una competizione. Costretto in dieci dopo aver già sbandato nei primi istanti di gioco, il Basilea ha letteralmente dormito in occasione del goal austriaco quando sette uomini in maglia rossoblu si sono fatti ipnotizzare nella loro area dalla scorribanda austriaca. Aver tenuto duro fino alla pausa è stato un merito fondamentale tanto quanto l'aver approfittato degli errori del Salisburgo. Il genio di Yakin ha fatto il resto e le reti (simili) a cavallo di dieci minuti del monumento nazionale Marco Streller e del discusso Gaston Sauro (per lui una partita più speciale delle altre) hanno mandato a referto un risultato straordinario. I 30.000 della Red Bull Arena sono rimasti ammutoliti di fronte al concretizzarsi della prima sconfitta interna dopo 14 risultati utili consecutivi. Murat Yakin ha sorpreso tutti ancor di più gettando nella mischia il giovanissimo Embolo negli ultimi minuti. Macchia che non si potrà lavare tanto facilmente, quella provocata dai tifosi renani che hanno addirittura costretto il direttore di gara a sospendere la partita per circa un quarto d'ora a causa delle loro intemperanze. Avvenimento questo che provocherà probabilmente dure conseguenze al club. Un vero peccato perchè il Basilea è una delle squadre statisticamente più sostenute dai propri tifosi nell'arco dei novanta minuti, sia al St.Jakob che in trasferta. (DP)
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