Leggendo la classifica FIFA in molti si stupiranno leggendo che la Svizzera è la sesta, si sesta, nazione al Mondo. Non c’è da stupirsi. La nazionale rossocrociata ha inanellato una serie di partite senza sconfitte. Nel suo gruppo di qualificazione ha conosciuto solo vittorie e pareggi. Stabilire dove potranno arrivare i rossocrociati, che per noi inizierà domenica (h. 18.00 contro l’Ecuador) è quasi impossibile, ma una previsione si può azzardare. La Svizzera farà meglio di 4 anni fa. Bello sforzo direte, e invece non è così: non c’è limite al peggio. Farà meglio, intanto, perché ha una rosa più esperta di 4 anni fa, un allenatore che sarà criticabile, ma ha voglia di chiudere la sua straordinaria carriera con un colpo da Maestro. Ho sempre detto, che se questa Nazionale si presenta alla partenza con tutti i suoi uomini in forma, può far male alle altre rappresentative, che sulla carta hanno credenziali più importanti. Hitzfeld ha riportato la squadra all’abc del pallone, che, come è noto, prevede oltre, alla fase offensiva, anche quella difensiva. Giusto fare molti gol, ma anche evitare di subirne. Il centrale inamovibile è e sarà Von Bergen. Djoirou e Schar sono in lotta per l’altro posto di centrale.
Caratteristiche diverse. Il primo ottimo sulla potenza fisica, anticipo e recupero; il secondo più tecnico quasi un regista arretrato. Sulle fasce, a destra Lichtsteiner, assicura oramai un valore mondiale, mentre a sinistra Rodriguez non mi soddisfa pienamente. In mezzo al campo la squadra ha qualità. Inler e Xhaka sono giocatori che misurano con il centimetro i loro lanci; sanno già che cosa devono fare prima che la palla gli arrivi sui piedi. Poi c’è Shaquiri….classe e estro, mentre dall’altra parte ci potrà essere Stocker o Memhedi. La Svizzera di Hitzfeld ha inoltre una diversità importante. Gioca senza un centravanti classico. Drmic è più punta centrale che Seferovic, ma a tutti e due piace partire da dietro. Ma la forza dei rossocrociati quest’anno, a differenza del 2010 è la panchina. I portieri non si discutono Benaglio, il titolare, poi Sommer e Burki. In difesa: Dojurou o Schar, Zigler, Senderos e Lang assicurano non solo forza ma anche qualità tecniche. A centrocampo Barnetta, Dzemaili, Stocker o Memhedi, Fernandes; in attacco Gavranovic e Seferovic. I rossocrociati hanno ancora un vantaggio gioca come una squadra di club e solo seguendo questa strada potrà annullare le distanze con le altre. Germania e Brasile battute; con l’Argentina giocato alla pari, ma Messi fece la differenza; con Francia e Italia abbiamo un conto sempre aperto. E’ dunque una Svizzera tosta e meglio organizzata con quella concorrenza che è sale e pepe di una squadra di calcio che da l’impressione di poter andar lontano. Non è lecito essere super ottimisti, è giusto invece aspettarsi una Svizzera bella e attrezzata, il suo piazzamento, poi, dipenderà anche dai fattori ambientali e dalla forza delle sue rivali. Non ci rimane che contare i minuti e prepararsi a gridare: Forza Svizzera!