Il campionato di Super League è appena iniziato, ed ecco emergere immediatamente i primi spunti di riflessione. Anzi, di rivoluzione. Perché se non è rivoluzione, poco ci manca. Mai negli ultimi 20 anni si è infatti assistito a cambiamenti tanto radicali nel sistema di gioco di molte squadre. Già metà delle formazioni impegnate in Super League hanno abbandonato l'ormai tradizionale difesa a quattro - che è stata per anni un punto fermo irrinunciabile - per passare a quella a tre uomini, o meglio sarebbe dire a cinque uomini. Ad avviarsi per primo su questa strada, già la scorsa stagione, è stato lo Zurigo (e in parte anche il Basilea), seguito ora anche da altre formazioni che puntano al titolo come Grasshopper e Young Boys. Finora passavano gli allenatori e i giocatori, ma la difesa a quattro restava saldamente in campo.
Ora, invece, le cose stanno rapidamente cambiando. Al di là della semplice osservazione tattica del fenomeno, è necessario soffermarsi sui motivi che portano a questa rivoluzione. In "tempi non sospetti", a maggio per la precisione, ho sperimentato questa soluzione con la Under 21 in Danimarca. Partendo da una riflessione a proposito della necessità tattica dell'allenatore di adattare il sistema alla qualità dei giocatori disponibili.
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