Il cauto ottimismo dell’incoscienza


da "L'Eco del FC Locarno"

Fine agosto 1980. L’estate stava scemando, funestata dalla morte in un gravissimo incidente stradale del giovane giocatore Sandro Del Ponte, che perì in un violento impatto in Valle Maggia solo qualche settimana prima. Al Lido calava il Küsnacht, che come i nostri arrivava da un pareggio all’esordio. I 950 accorsi al Lido di sabato sera attendevano conferme della buona prova offerta a Balzers. E le premesse della vigilia non vennero disattese, con le Bianche Casacche che batterono facilmente gli zurighesi, avversario tradizionale in quegli anni, per 4-1. Di Robi Chiappa, Blättler e Alini, autore di una doppietta, le reti dei padroni di casa. Un risultato, ma soprattutto una prestazione, che indusse il giovane cronista Brenno Canevascini (corsi e ricorsi storici), ad un “cauto ottimismo”.
Alla faccia di chi, come scrisse il buon Brenno sulle pagine dell’Eco di Locarno del 2 settembre 1980, “voleva il Locarno quest’anno più debole rispetto alla scorsa stagione”. Ammonendo però altresì che “il campionato è lungo, estenuante ed impervio”. La prudenza di tutti a quel punto era ben giustificata, ma di certo altrettanto lo fu la gioia che pervase l’intera regione 9 mesi dopo, quando quello stesso undici volò in DNB. E con lui volarono in cielo anche Sandro del Ponte e Alberto Gelsi, che un destino cinico volle togliere alla famiglia delle Bianche Casacche in uno degli anni più gloriosi della sua storia. Che si concluse con le strade cittadine piene di gente che festeggiava. Ma con ancora le lacrime agli occhi.

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