Due storie agli antipodi che ci fanno capire quanto il calcio possa essere vario e curioso. Sono quelle del più giovane e del più anziano giocatore in giro per l’Europa che in questi giorni stanno facendo parlare un po’ tutti. Perché non è normale che ci siano 31 anni di differenza tra l’uno e l’altro. Martin Odegaard è un norvegese, figlio d’arte, attaccante mancino del Stromsgodset che quest’anno ha partecipato ai preliminari di Champions League. In pochi mesi ha stabilito tutti i record di precocità. Il più giovane esordiente del suo campionato, della Champions, della nazionale di appartenenza nonché il più giovane marcatore nel campionato di casa. Giocando l’altro giorno nella vittoriosa partita contro la Bulgaria (2-1), è diventato anche il più giovane calciatore che abbia mai preso parte a una gara di qualificazione del campionato europeo per nazioni.
Il suo allenatore Ronny Deila non ha esitato a farlo esordire quindicenne, lo scorso mese di aprile, lo stesso dicasi per il ct norvegese Hogmo che lo ha fatto giocare già due volte con la Norvegia. Odegaard è nato il 17 dicembre 1998 e ha già vissuto le esperienze che molti suoi colleghi non osano sognarsi in tutta la carriera. L’altro uomo del giorno è una nostra vecchia conoscenza, Kubi Turkyilmaz (tre anni a Bologna e uno a Brescia). Lui è nato il 4-3 1967, ha quindi 31 anni in più dell’enfant prodige, ma non ha perso il vizietto del gol. Tornato in campo dopo un infortunio al ginocchio ha segnato una delle sei reti con le quali il Bellinzona l’altra sera ha superato i sedicesimi di finale della coppa del Ticino contro il Claro. Per la cronaca il buon Kubi (che con la nazionale svizzera ha un record di 62 presenze e 34 gol), è più vecchio di 7 anni del padre di Martin!!!