di Davide Perego
Domani pomeriggio, il Taverne riceverà l'Hochdorf nell'ambito dell'ultima giornata di 2^ Interregionale, prima della lunghissima pausa. Alla vigilia di una partita che potrebbe consentire ai gialloneri di chiudere la prima fase nella metà classifica superiore, abbiamo chiesto a Mister Adriano Di Vittorio (Foto CHalcio) di analizzare per CHalcio.com questa prima parte di stagione. Alla guida della prima squadra del club presieduto da Carlo Burà dall'inizio di questa nuova fase - dopo la relegazione dalla 1^ Lega - con Di Vittorio è d'obbligo chiedere come sia stato l'impatto con la nuova realtà, con le strutture a disposizione e come si sia trovato a gestire una squadra completamente nuova e sradicata nei contenuti mentali che l’avevano portata trionfalmente in 1^ Lega.
" La societá é ben strutturata ed organizzata. Col mio arrivo si é voluta dare un'impronta ancor piú professionale nella gestione del calcio d'elite concordando con la dirigenza di creare una struttura piramidale a cui fanno capo gli allievi A Coca-Cola, la 2^ squadra e la 1^ squadra. Questa organizzazione permette una maggiore identificazione nei tesserati avendo quale obbiettivo la crescita costante per approdare nella squadra di categoria superiore e indubbiamente crea le dinamiche ideali per sentirsi tutti parte attiva ed integrante della societá unitamente al resto del settore giovanile. Ho potuto instaurare un ottimo rapporto di collaborazione con chi si occupa della gestione materiale e per ogni esigenza organizzativa in quanto abbiamo la stessa sensibilitá per l'ordine, la pulizia e la comunicazione. La squadra della scorsa stagione era evidentemente in difficoltá e diversi giocatori non sono stati riconfermati mentre quelli rimasti sono stati determinanti per accogliere i nuovi e ricreare un sano spirito competitivo ed aggregativo affinché un nuovo gruppo diventi una squadra. Dopo un primo approccio ambientale e le novitá che normalmente ogni nuovo staff tecnico porta devo dire che le negativitá sono state dissipate da un'ondata di positivitá sebbene i cambiamenti spesso sono visti con diffidenza da chi é insicuro e/o non ama mettersi in discussione. Abbiamo assemblato una rosa che avesse in primis la voglia di applicarsi e progredire con attitudine positiva e propositiva oltre che qualitá tecniche adatte allo filosofia di gioco da sviluppare".
Dopo un inizio timoroso siete gradualmente cresciuti grazie anche al completamento di una rosa che oggi sembra essere molto competitiva. Manca ancora qualcosa o possiamo considerare il Taverne una squadra finita e pronta ad avere sempre minori incertezze ?
" Le prime uscite stagionali hanno dato delle indicazioni importanti in termini di organizzazione e identitá. La squadra si é formata alla fine di agosto mostrando il suo volto appena tutti i componenti sono rientrati dalle vacanze e si é potuto iniziare un lavoro piú mirato e globale. Le certezze sono state il gioco, spirito di appartenenza e senso del sacrificio. Abbiam denotato ingenuitá per taluni episodi che han determinato il risultato negativo ma sapevamo che allestendo una rosa giovane la pazienza avrebbe dovuto prevalere sulla collera. L'esperienza si acquisisce facendo minuti di gioco. L'attuale rosa riteniamo possa dare garanzie per il girone di ritorno sebbene valutazioni approfondite le faremo con i diretti interessati per comprendere esigenze e aspettative delle parti coinvolte e siamo convinti che dopo la prima fase di apprendistato, nuova era, diversi elementi possano ancora migliorarsi e render di piú. Noi non abbiamo dubbi ma solo certezze. L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità".
L’arrivo di Pedrabissi sembra essere stato determinante per farvi fare un salto di qualità laddove in passato – soprattutto l’anno scorso – è mancata costanza e qualità. Che tipo di giocatore è questo ragazzo ex promessa del calcio italiano ?
" Pedrabissi é un attaccante rapido, tenace e applicato. Siamo molto fiduciosi per quanto potrá apportare in futuro alla causa con la collaborazione dei suoi compagni. Dopo il consueto adattamento alla realtá ticinese ed alla tipologia di campionato ha giá dimostrato di poter esser un elemento interessante non solo per la nostra categoria ma fare la differenza é dura per qualsiasi giocatore se non viene esaltato dalla squadra. Deve mirare in alto, esser curioso e determinato per progredire. Dovrebbe ricordarsi del suo passato affinché lotti nel presente per un futuro radioso. Il pericolo é quando ci si accontenta e si smette di essere affamati".
Come valuta il campionato che ha potuto vedere fino ad oggi e quale ruolo pensa potrà giocare la sua squadra ?
" Il campionato si é rivelato come lo avevo previsto: fisico, atletico, tatticamente squadre organizzate piú difensivamente che offensivamente; poche le squadre che abbiano una precisa identitá e filosofia di gioco spesso accade che ci si difende bene per riuscire ad ottenere il massimo con un'unica rete segnata. Ritengo che noi possiamo e dobbiamo salvarci con anticipo per poi sfruttare la serenitá mentale di affrontare le partite restanti con tranquillitá e potendo offrire un buon calcio ai ns tifosi. La salvezza resta l'obiettivo primario e dichiarato".
Tutto sommato, il campionato delle ticinese sembra al di sopra delle aspettative...
" Mi fa piacere vedere tutte le squadre ticinesi comportarsi bene al contrario delle stagioni passate dove spesso si assisteva a sofferti finali di stagione sarebbe positivo poter mantenere che tutte riescano a mantenere la categoria e presumo che sará una ticinese ad esser promossa".
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