Chiasso, sei tu la candidata numero uno alla retrocessione


di Ariele Mombelli

Sono bastate alcune sconfitte consecutive per far ripiombare il Chiasso in crisi. Dopo l'ottimo inizio di campionato, i ragazzi del nuovo tecnico Camolese non riescono a cavare un ragno dal buco. La crisi è profonda, profondissima. È dal 23 agosto, dal tempo di lido e ombrellone, che i rossoblu non riescono più a vincere. Roba che anche volerlo, sarebbe difficile.
E invece è così, penultimo posto in classifica, davanti unicamente all'Aarau dell'ex tecnico Schällibaum, che ora come ora, e purtroppo, aggiungo io, è diventato il principale avversario della corsa alla salvezza rossoblu. Si perché questo Chiasso non può e non ha nemmeno mai potuto pensare alla Super League, neanche quando i dirigenti hanno indicato frettolosamente la promozione quale obiettivo numero uno. Così, con delle dichiarazioni senza alcun senso, si sono illusi tutti, giocatori in primis. I problemi della scorsa stagione, sono emersi alla prima difficoltà: si è smesso di segnare, si è smesso di giocare e si è smesso di fare punti, all'improvviso. Errori, errori e ancora errori. Dagli errori si impara dicono, si, tranne che a Chiasso. Ancora una volta la storia recente non ha insegnato nulla. Acquisti inutili e senza senso, Dossena e Laner su tutti, allenatore italiano (Camolese) come Zambrotta, che sono pronto a scommetterci, a Chiasso non finirà la stagione, silenzi stampa che con la realtà rossoblu hanno poco a che fare e spogliatoio spaccato in due. Ma a Chiasso c'è qualcosa che funziona? In questo momento no. E allora, l'unica cosa che conviene fare, è aggrapparsi al mercato. Sperando di pescare un attaccante che la butti dentro, un centrocampista che non si tiri indietro al primo errore, e un difensore che sia degno di tale nome. Facile? No tutt'altro, visto le prestazioni dei giocatori giunti al Riva IV in estate. Forse però è l'unica speranza. Solo così la strada potrà essere un po' meno in salita. Non si può essere sempre graziati, gli errori prima o poi si pagano. Per questo, sperando di essere smentito, dico "Chiasso, sei tu la squadra candidata numero uno alla retrocessione". 

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