"Le differenze sono essenzialmente il ritmo e la continuità, oltre al fatto che non esistono avversari facili, anche se il San Gallo quest’anno è nettamente ultimo. Basta dare un’occhiata ai risultati maturati sul campo. I 90 minuti vanno interpretati sempre con la massima concentrazione perché il minimo errore lo si rischia di pagare a caro prezzo."
Riguardo la preparazione, in cui avete anche battuto la Juventus per 6-2, siete soddisfatti del lavoro svolto dalle ragazze?
"Sarebbe stato utile poter giocare qualche amichevole in più, ma purtroppo alle nostre latitudini non abbondano gli avversari, in particolare durante i mesi invernali, per cui bisogna fare di necessità virtù. Le ragazze meritano comunque un grande plauso per la grande disponibilità e professionalità dimostrata."
Per una città come Lugano, quant’è importante avere sia la squadra del Lugano femminile che quella maschile nella massima serie Svizzera?
"A livello di immagine è sicuramente importante, non solo per la città ma per il Cantone intero perché aiuta a ricordare agli svizzeri che la Svizzera non finisce al nord del Gottardo. Il calcio femminile ticinese in Svizzera è conosciuto come Lugano, anche se il nostro obiettivo è quello di rappresentare tutto il Ticino ed in questa ottica stiamo cercando di lavorare sempre più in sinergia con le altre società femminili cantonali. Solo collaborando e unendo le forze riusciremo a tenere il passo delle superpotenze svizzero tedesche."
Rispetto al calcio maschile, c'è parecchia differenza o cambiano solo poche cose?
"Il calcio giocato è lo stesso. 11 contro 11 con le stesse regole e senza tutele particolari per garantire l’incolumità fisica delle atlete, anzi! Se poi vogliamo paragonare la prestanza fisica e la qualità del gioco mi sento di dire che è un esercizio che lascia il tempo che trova, così come non ha senso confrontare il calcio maschile di oggi con quello degli anni sessanta o settanta.
Che cambia, e parecchio, è l’interesse, il sostegno e la mancanza cronica di persone che si mettono a disposizione senza doppi fini o interessi personali (e spesso come semplici volontari!) per garantire la sopravvivenza di un club come il nostro. Per far fronte agli oneri ed agli impegni bisogna farsi in 4, e non è solo un modo di dire!"
A livello di pubblico, siete soddisfatti o secondo voi il calcio femminile meriterebbe maggior attenzione?
"Non possiamo certamente essere soddisfatti. Il calcio femminile è purtroppo considerato uno sport minore e già l’attenzione dei media è pressoché nulla. Benché impegnati nella massima serie nazionale si fa fatica a trovare un trafiletto sui quotidiani e l’informazione in generale è pressoché nulla, anche se a piccoli passi (un bradipo al confronto è un fulmine!) qualcosina in più, come ad esempio dopo la promozione, l’abbiamo ottenuta. A livello Svizzero per contro, l’ASF sta lavorando alacremente per promuovere questa disciplina e grazie al grande lavoro ed all’influenza che ha l’allenatrice della nazionale, i progressi sono tangibili, come ad esempio la diretta streaming di una partita per ogni turno a partire dalla prossima primavera."
La seconda squadra del Lugano femminile si trova al momento in ultima posizione nel campionato di prima lega. Cosa manca a questa squadra per poter trovare la salvezza?
"I punti! Scherzi a parte, è una squadra molto giovane, di fatto una U21 con tante minorenni, che si è trovata improvvisamente catapultata in una realtà ben diversa da quella delle ultime stagioni. In seconda lega il ritmo è decisamente basso e gli avversari modesti, in prima lega è tutt’altra musica. Ogni squadra è in grado di andare a punti contro chiunque per cui non basta fare un paio di buone partite per risollevarsi, ma occorre essere continui sull’arco di tutta la stagione. Ad ogni modo per noi è importante avere una squadra di attive che sia da supporto alla prima squadra, per dare minuti a coloro che hanno poco spazio in LNA o che rientrano da un infortunio, altre a poter permettere alle più giovani di fare esperienza. Per questo motivo è importante mantenere il posto in questa categoria e se proprio non dovessimo riuscirci, ritrovarla immediatamente la stagione successiva."