CL: Chiasso, le scuse son finite


Chissà come avrà passato la notte Giancarlo Camolese dopo che nell'ultima settimana sulla sua panchina è spuntata l'ombra minacciosa di Livio Bordoli. Alibi, tempo e fiducia sono finiti ormai. I primi due da tempo, la fiducia sempre riposta al tecnico Italiano dalla dirigenza è finita dopo la sconfitta con l'Araau. Esattamente 6 mesi fa il Chiasso si trovava al primo posto tra lo stupore generale degli appassionati, e perché no degli stessi interpreti. Nessuno si aspettava che i rossoblù restassero ai vertici fino al termine del campionato, come -in preda all'entusiasmo- dichiarò la dirigenza.
D'altronde nessuno si immaginava un crollo così vertiginoso, lento lento fino alla ultima posizione. Il gioco frizzante e entusiasmante dell'estate, con Schällibaum, ha lasciato spazio alla rassegnazione generale che un Chiasso così non si vedrà più. Ma i tifosi, irriducibili e sempre pronti a dare una mano, non pretendono la promozione o di vincere tutte le partite. Pretendono una squadra che lotta e ci prova fino alla fine, esattamente come fanno i fedeli ultras dagli spalti. Vogliono vedere sudore e grinta per onorare 110 anni di storia rossoblù. Oggi al Riva IV sbarca il Wohlen che grazie a prestazioni altalenanti si è stabilito al 5º posto. Una sfida non impossibile ma dove è proibito sbagliare. Il campionato di cadetteria, Losanna escluso, è un campionato molto aperto con infiniti scenari. I biancoblù di Ianu restano a +4 dal Chiasso e una sconfitta oggi dimezzerebbe qualsiasi discorso per un proseguo di campionato degno. Camolese non è mai stato seguito e questo è agli occhi di tutti, Maccoppi e compagni sembrano la brutta copia di quelli visti solo sei mesi fa. In un modo o nell'altro il campionato del Chiasso oggi incontra una tappa fondamentale per il proprio proseguo. Il Wohlen dal canto suo potrebbe scivolare a -1 dalla zona retrocessione e in Ticino verrà per non complicarsi il campionato da solo. (rv)

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