La giornataccia di Pascal Erlachner (al centro nella foto archivio CHalcio) conferma che la classe arbitrale svizzera stia vivendo un momento preoccupante. Il fischietto dell'incontro San Gallo - Lugano è imputabile di un numero sconsiderato di errate valutazioni. Importa essenzialmente ai sostenitori del FC Lugano che le errate valutazioni abbiano colpito direttamente la squadra di Zeman, ma è giusto dovere della stampa - così come si promuove o si boccia un giocatore per la propria prestazione - sottolineare le incongruità di una direzione di gara allucinante.
Tra i fatti più gravi mancano almeno due cartellini rossi diretti nei confronti di Mario Mutsch e Danijel Aleksic, i quali se la sono cavata concludendo addirittura la partita. Mutsch in particolare, avrebbe dovuto lasciare il campo in apertura di ripresa e pur gravato di un giallo (che sarebbe stato da regolamento rosso) ha commesso almeno due altri interventi che da regolamento avrebbero meritato una seconda sanzione. A contorno di quanto sopra mancano anche diversi gialli ad altri giocatori sui cui interventi scomposti (impossibile non aver valutato quelli dell'evanescente Steven Lang o l'entrata killer di Angha su Culina) il direttore di gara ha chiuso entrambi gli occhi. Partite dell'intensità come quella di oggi non possono essere dirette a distanza spropositata dall'azione e soprattutto senza preparazione atletica. Per Erlachner molto più di una giornata da dimenticare e sulla quale riflettere riguardando con attenzione il susseguirsi degli errori accumulati nei novanta minuti. (dp)
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