Di seguito le attese e tradizionali pagelle
natalizie della redazione de "Il Mio Chiasso". I voti vanno dal 2 al 6. Buona lettura.
Guatelli, 4: Peggior momento da quando è
a Chiasso. Confonde il sintetico di Wil con la spiaggia di Santorini da dove si
gode il tramonto, senza preoccuparsi di quanto gli capita attorno. Molti errori
grossolani ma anche alcuni interventi che salvano la barracca.
Kovacic, 4: Il portiere "made in
Zagabria" è l'eroe di Nyon. Quando gli attaccanti vodesi scoprono il suo passato
e quello del compagno di squadra nonché cugino Ivic, sbagliano il rigore,
chiedono scusa e gli offrono l'aperitivo nella buvette dello stadio a fine
partita.
Lüchinger, 4: Chioma da "Monchichi", è
l'unico che sembra approfittarne dall'arrivo di Camolese. La testa (interna) è
tuttavia proporzionale a ciò che si vede da fuori, così non fosse sarebbe già in
Super league. Inutile illudersi.
Ivic, 3.5: Il pallone lo vede solamente
nelle highlights del lunedì, quando sul divano si sfonda di prepečenica rubata
dall'armadietto di Mihajlovic durante il ritiro estivo. Sembroni a passeggio con
il suo cane è meno imbarazzante.
Nico Madero, 3.5: A tratti sembra di non
sapere nemmeno a che sport stia giocando. Fa spola tra Aldi e Serfontana in
cerca di un nuovo cerchietto da poter indossare durante la panchina del week
end, scambiato dalle ragazzine delle medie, che pensano sia uno degli One
Direction. Ci tiene a fare bene, ma non basta.
Rouiller, 4.5: Geloso del capello
"vuncio" alla Guatelli, si improvvisa Sergio Ramos dei tempi che furono,
platinandosi la testa. Il new look tuttavia distrae più i suoi compagni che non
gli attaccanti avversari. Qualche sbavatura che pesa, ma tutto sommato l'unico
veramente insostituibile di questo Chiasso.
Dossena, 3: Ha giocato con Gerrard,
Torres e Keane. Figa, soldi e bella vita. Sembra impossibile, invece è tutto
tremendamente e tristemente vero.
Monighetti, 4: Nel suo miglior momento,
gli viene preferito Dossena. Già questo basterebbe per fargli appendere le
scarpe al chiodo. Ha il merito di non mollare e di riprendersi un posto che al
momento è solo suo. Con un tifoso personale come "Benny" .. mezzo punto in
più!
Franin, 3.5: 158 minuti di gloria tra
coppa e campionato per il centrocampista di Herisau. Le vacanze nella
Sonnenstube continuano secondo i piani; boccalino e.. soprattutto
zoccolette.
Laner, 3: Le coriste di Gigi D'Alessio
sono più mobili di lui. Lo chiamavano il boscaiolo, l'evoluzione lo fa diventare
una mezza sega senza precedenti. Nessuno lo voleva più ed ha scelto la Svizzera.
Scarso ma non scemo.
Maccoppi, 4: È il più forte in rosa; fa
girare la squadra come una giostra, poi appreso della partenza di Schällibaum,
si mette a piangere e decide che "il pallone è mio e con voi non gioco più".
Fine dei giochi, fine del Chiasso.
Diarra, 3.5: Don Matteo in bicicletta, a
confronto, fa più paura di lui a centrocampo. Parte bene, ma con il primo freddo
entra nel solito letargo che.. nemmeno le tartarughe di Madero dormono così
tanto.
Regazzoni, 4.5: Prendere o lasciare. Può
piacere o no, ma i numeri sono (ancora una volta) dalla sua. A Neuchâtel la
miglior prestazione dell'anno. Se ci mette il cuore è devastante.
Hanachi, 4: Per chi non lo conoscesse, è
quel giocatore che viene mandato in campo nei minuti di recupero per guadagnare
tempo. A Nyon si dimostra acerbo, ma esce stremato dopo aver dato tutto e in
questa squadra è già molto.
Mihajlovic, 4: Inizia il campionato che
sembra essersi ingozzato con pasticche che non trovi nemmeno sul mercato
colombiano. Corre, inventa, pennella, si diverte e fa divertire. Poi la manovra
rossoblu, diventa veloce come quella di un'anziana che posteggia alla migros di
Boffalora e lui ne è copia fedele sul manto erboso del Riva IV. Involuzione
preoccupante per un giocatore che ora, non riuscirebbe nemmeno a saltare in
dribbling il fantasmino Casper.
Muharemi n.g: Record assoluto per il
centrocampista macedone. Un (1) minuto di gioco alla prima di campionato, poi
sette tribune e otto panchine. Ricordi indelebili di una carriera tutta da
raccontare, un giorno o l'altro, ai propri nipotini.
Hassell, 2.5: Affidargli le chiavi del
centrocampo rossoblu è come dare la supervisione di un parco giochi ad Annamaria
Franzoni e appena il mister lo capisce, non gioca più. Il mondo va avanti, lui
va indietro. Su facebook scrive di non vedere l'ora delle vacanze, noi non
vediamo l'ora che si tolga dalle palle: "cuenta regresiva".. tic tac, tic
tac.
Cariglia, 4: Vale più di alcuni suoi
compagni, ma abita a Balerna e non ha fatto le giovanili nel San
Gallo.
Guarino, 3.5: "Sono un tifoso
bianconero". Per ora non infieriamo.
Ciarrocchi, 4: Bo(m)bo(lo)ne arriva tra
le critiche e le perplessità, ma in un mese si ritrova ad avere il miglior
fisico di tutti. Dedizione, sacrificio, voglia, professionalità e un pizzico di
attaccamento all'ambiente fanno il resto. Troppo bello per essere tutto vero e
il calo degli ultimi mesi riporta un po' tutti alla realtà.
Melazzi, 2: Sta al Chiasso come i dischi
di Carmen Consoli stanno alla musica. La cosa che gli riesce meglio in questa
parentesi rossoblu, è arrivare puntuale a Malpensa nel giorno del suo addio.
Meno uno!
Cortelezzi, 4: Il "fornaio di
Montevideo", al ritmo di un gol al mese, sta dimostrando di valere meno di un
cerchione dell'auto di Galante. Ha i numeri per sfondare, ma il numero 7 che
porta sulle spalle ha un peso non da poco. Il predecessore è niente meno che Sir
Orlando Garcia Gaston Magnetti. Rimandato.
Schällibaum 2.5: Si definisce uomo
triste. Per noi è solo un coniglio!
Camolese, 3.5: Ha tutte le
caratteristiche per poter fare bene, ma non ha ancora capito che a Chiasso, a
volte sono meglio i calci nel culo che le confessioni alla Don Feliciani. La
squadra non l'ha fatta lui e questo, al momento, è un alibi che ci può
stare.
Dirigenza, 3.5: Sembrava di essere
arrivati ad una svolta invece siamo allo stesso punto degli ultimi anni. Non un
progetto, non una struttura societaria. Bellotti ha cambiato più ruoli
(direttore sportivo, direttore area tecnica, direttore generale) di quante donne
ha cambiato Galante. Mezzo punto in più alla proprietà che ci mette i soldi e ha
riportato il campanile al centro del villaggio, ossia uno come Croci Torti a
fare quello che molti non hanno fatto fin'ora.
Tifosi, 5: In 400 contro il Winty sono
già troppi per quanto offerto in campo. Poco da dire.. più di così è difficile
fare. Un plauso soprattutto a tutti quelli, vecchi, giovani, invalidi, che ogni
15 giorni girano per la nazione con numeri che in Challenge League ha poco o
nessuno.
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