Pensieri sotto l'albero: l'alfabeto del 2015


Una delle (nostre) pirlate per ricordare alcuni degli avvenimenti di questa prima parte di stagione 2015-2016. Un modo come un altro per scherzare e magari rimarcare ciò che soggettivamente è sembrato in un modo o nell'altro un fatto importante e anche ciò a cui non abbiamo dato troppa importanza nel nostro lavoro quotidiano. Nessuna remora di segnalare anche quelle piccole "vendette" nei nostri confronti. Come sempre, la richiesta di ponderare eventuali commenti nell'ottica del divertimento e della moderata educazione. Buona lettura e Buon Natale !  (dp)

Adão Joaquim: il minimo che si potesse fare era cercare di scordarselo in fretta. Lui è tornato dopo quasi due anni per vendicarsi anche di noi. E lo sta facendo molto bene……

Bravi: bravi, ma bravi-bravi veramente. Unico difetto: non sono dei paraculi. Chi sente di far parte della categoria si senta rappresentato almeno in questa classifica. Siate giocatori, allenatori, dirigenti, giornalisti....

Chiasso: tragicamente scomparsa dopo i festeggiamenti del 23 agosto a causa del riacutizzarsi di una brutta malattia, la squadra rossoblu è stata trasferita in sala di rianimazione. I medici dicono che soltanto in primavera potremo saperne di più.

Dream: è anche l’anagramma di merda. Quello che diventa il "sogno" (gioco) del calcio per molti ragazzini condizionati dagli atteggiamenti inqualificabili di adulti idioti (in primis i genitori). In Svizzera, così come nel resto del mondo. Meditare gente: meditare !

Euro 2016: con tutte le contraddizioni e con troppe incognite la Svizzera ci sarà. Mancheranno fischietti rossocrociati: questa però è un'altra storia. 

Fischer Urs: pesante eredità. Prima di lui si sono seduti sulla panchina del St.Jakob: Gross, Fink, Vogel, Yakin e Sousa. Contro tutto e tutti ha fatto fin qui il proprio dovere. Peccato per l'eliminazione in Coppa Svizzera.

Gashi Shkelzen: 41 reti in due stagioni consecutive di Super League non sono bastate per ottenere più di 588’ di gioco. E’ uno dei paradossi di un calcio con il quale molti appassionati non riescono più a riconoscersi.

Hairovic Izet: non è svizzero (o forse si), ha ripudiato il paese che lo ha "coccolato" calcisticamente e adesso si è confuso nel benessere generale. In Svizzera sono rimasti i circa quattro milioni di franchi che il Galatasaray verso a suo tempo al GC. Lui - giocatore da 96 minuti tra campionato e Copa del Rey nel 2015-2016 - adesso viene valutato meno di due milioni.

Inler Gökhan :  il video (GUARDA) tributo della Gazzetta dopo il suo addio a Napoli è una delle cose più belle e commoventi del 2015. E di commuoverci ne abbiamo tutti bisogno. Il capitano è oggi un punto interrogativo per tutti. Buona Natale davvero grande campione.

Josip Drmic: "e adesso questo da dove salta fuori ? Scusate: sapete in che squadra gioca ?". Varese: Stadio Franco Ossola un torrido pre ferragosto di cinque anni fa. La frase dell'enfant prodige del giornalismo ticinese è difficile da dimenticare. Gran giocatore questo..e grandi speranze per la nazionale.

Kherzakov Aleksandr: è il regalo di Ancillo Canepa ai tifosi sempre più incazzati del FCZ. Forse un regalo a se stesso. Sarà quello giusto ?

Mattia Croci-Torti: l’operazione Chiasso è molto più di un “segnale”. E’ il tentativo di ribellarsi ad un sistema che non funziona. Il calcio ticinese non può perdere la propria identità. Quindi, ben vengano scelte che viaggiano sullo stesso binario.

"Non avrebbe fatto più di 5 punti con un allenatore svizzero": è quanto sostenuto da un dirigente ticinese parlando del FC Lugano. Frase sulla quale si potrebbero scrivere qualche migliaia di battute. Indiscutibile ed a prescindere indispensabile il lavoro svolto da Zdenek Zeman. Il Lugano è una gran bella realtà anche perchè (finalmente) si è concesso un po' di tempo ad uno staff per lavorare. Da lì a giustificare la frase ci passa però davvero un po' troppo. O no ?

Old Boys BSC: la rivelazione del torneo di 1^ Promotion ha identità che non si può discutere. Nella squadra di Samir Tabakovic giocano tra gli altri Muhamed Demiri (uno dei centrocampisti bassi più bravi visti all'opera in Super League negli ultimi anni) e Serkan Sahin che a Basilea ha lasciato qualche bel ricordo. Cham e Servette hanno già provato sulla loro pelle di cosa stiamo scrivendo.

Petkovic Vladimir: fa discutere e non a torto è sempre in equilibrio tra i se ed i ma. Il "tesoretto" che si è ritrovato da gestire avrebbe ingolosito molti. Senza entusiasmare e senza riuscire a farsi amare ha raggiunto i traguardi richiesti. Vediamo se arriverà a capire come sistemare una difesa che resta evidentemente debole per le ambizioni di questa nazionale.

Quando: il 16 Dicembre 2014 accettò il terzo mandato sulla panchina del Sion ci mettemmo tutti a ridere. Didier Tholot ce l'ha messo a tutti in quel posto, si è regalato una Coppa Svizzera, è ancora seduto sulla panca del Tourbillon, ha recentemente ridato l'estrema unzione al Basilea ed ha in tasca un biennale sul quale dormire sonni tranquilli. Natale più sereno di così.....

Rüti 1: cinquanta reti in 13 partite non le segnava qualcuno da tempi memorabili. Tutto questo per 21 punti in classifica: a meno dieci dalla vetta del Gruppo 6 di 2^ Interregionale.

Seefeld ZH: la squadra di Domenico “Mimmo” Sinardo è insieme al FC Ibach l’unica imbattuta dalla Super League alla 2^ Interregionale. Primo posto in classifica e panettone al profumo di promozione. Mica una squadra qualunque: Nikolaj Gavric, Igor Bonfardin, David Blumer, Giuseppe e Leo Rapisarda dovrebbero dire qualcosa ai più appassionati.

Tissot Arena: ultimo nato nella SFL. Un gioiello da invidia. Soprattutto in Ticino.

Undici: come le reti messe a segno da Antonio Marchesano nella prima fase di Challenge League. Aveva cominciato a farsi notare diciottenne. A breve sbarcherà in Super League: auguroni speciali dalla redazione e nomination per il Premio Albertini quale miglior calciatore ticinese del 2015.

Viola Yohan Kely Sanchez: il dominicano ha oramai in mano un biglietto di sola andata. Dopo aver girato in lungo e in largo (quasi) tutta la Svizzera trova ancora qualche cartuccia da sparare alla corte di Maurizio Berriche. E' uno dei motivi - validi - grazie al quale il Sementina si è laureato campione d'inverno. Non ne abbiamo mai scritto. C'è spazio sotto l'albero e sotto la lettera V.
 
Wölfli Marco: un uomo e la sua storia da raccontare. Sportivamente parlando una (a)tipica situazione delle quali si parla sempre troppo poco. Perché ?

Xherdan Shaqiri: il "messi delle alpi" fatica ad imporsi ma continua a far parlare di se. Resta un patrimonio da difendere e da valorizzare. Uno dei tanti '91 che hanno fatto la fortuna del calcio svizzero nel secondo decennio del secolo. Euro 2016 sarà la chiave della sua carriera.

Yapi Yapo Gilles: Nel 2014, in una video-confessione pubblicata sul sito di una chiesa evangelica libera, raccontò di aver vissuto un periodo di dipendenza da sesso, pornografia e magia nera. Un conoscente lo aveva introdotto nel mondo dell'occultismo e da lì iniziò ad avere problemi finanziari, perse la stabilità mentale, e pensò anche al suicidio. Solo quando gli chiesero di sacrificare suo figlio per salvarsi si rese conto di essersi spinto troppo oltre e da allora ha dichiarato di essere rinato e uscito da quella crisi personale, affidandosi alla fede cristiana. Dalla fonte wikipedia a quello che ha sempre rappresentato (per noi) sul campo anche e soprattutto dopo l'assassinio alla sua gamba provocato (volontariamente) da un suo ex compagno di squadra. Oggi è bello vedere la sua storia continuare sui campi della Super League grazie ad una volontà straordinaria. Bentornato geometra.


Zgraggen Cornelio: chi ? Qualcosa che sta in mezzo tra la disonestà e la truffa. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con la professione che si vorrebbe intraprendere. Qualcosa che se poi tutti odiano la classe arbitrale un motivo ci sarà anche…. E non arrabbiatevi se porta via il posto a Zeman, ma di zeta ce n’è una sola.

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